martedì 12 luglio 2016

Omega 3 - Quanto sono importanti?

Gli Omega-3 sono una categoria di acidi grassi essenziali indispensabili per il corretto funzionamento dell'organismo.
Gli acidi grassi omega-3 sono detti polinsaturi perché la loro catena comprende vari doppi legami.

I principali acidi grassi del gruppo omega-3 sono:
  • L'acido α-linolenico o ω3α (ALA);
  • L'acido eicosapentaenoico (EPA) acido timnodonico;
  • L'acido docosaesaenoico (DHA) acido cervonico.
Generalmente si trovano nei seguenti alimenti:
  • Pesce (EPA e DHA);
  • Olio di pesce (EPA e DHA);
  • Crostacei (EPA e DHA);
  • Noci (ALA);
  • Oli vegetali come l'olio di lino, di ribes nero, di sacha inchi e l'olio di colza (ALA). 
L'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) in collaborazione con l'Istituto Mario Negri (Consorzio Mario Negri sud) ha esaminato in uno studio un campione di 11.324 persone colpite da infarto del miocardio, suddividendole in quattro sottogruppi.
Dopo un follow up di 4 anni, i pazienti trattati con omega-3 presentavano riduzione degli infarti, della morte improvvisa, riduzione degli ictus e della mortalità totale rispetto a quelli che non avevano ricevuto alcun trattamento. Questi dati confermano le ipotesi che erano state formulate da due importanti studi americani, il primo effettuato su medici volontari, il secondo effettuato su quasi 85.000 infermiere, durato 16 anni e pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of the American Medical Association (JAMA).

Ma a cosa servono gli Omega-3?
Essi sono indispensabili per la produzione di energia, per la formazione delle membrane cellulari, per il trasferimento dell’ossigeno dall’aria al sangue; per la sintesi di emoglobina, per la funzione delle prostaglandine, per il corretto equilibrio ormonale.
La carenza di questi acidi produce astenia, pelle secca, deficit immunitario, problemi per la corretta circolazione del sangue.
L’organismo non riesce a produrre gli acidi grassi essenziali linoleico e linolenico.
Gli acidi omega-3 aiutano nei disturbi da deficit di attenzione:
uno studio pubblicato dal Nutrition Journal dimostra che assumere Omega-3 ogni giorno (ad es. un etto di acciughe) migliora il funzionamento dei neurotrasmettitori, la comunicazione tra le cellule nervose e soprattutto aumenta la concentrazione.
L’acido arachidonico può essere sintetizzato dall’acido linoleico se esso è fornito all’organismo in quantità sufficiente dalla dieta.
L’olio di fegato di merluzzo e i pesci grassi contengono acidi grassi insaturi linolenici e sono una buona fonte di acidi grassi omega-3.
Gli acidi grassi polinsaturi come l’acido gamma linolenico sembrano regolare l’azione degli ormoni androgeni sui recettori delle cellule interessate.
Una dieta a base di omega-3 è associata ad un ridotto rischio di infarto trombotico.
Gli acidi grassi Omega-3 devono essere fornite dall’alimentazione perché non vengono sintetizzate dall’organismo.
Lo studio delle diete comparate tra le popolazioni esquimese (mangiano molto pesce ad alto contenuto di omega-3) e quelle occidentali ha messo in evidenza che il consumo di acidi grassi essenziali Omega-3 permette di rimuovere il colesterolo in eccesso e ridurre i livelli ematici di trigliceridi.
Queste sostanze rappresentano quindi un presidio salutistico di grande importanza, in quanto carenze di acidi grassi portano profonde alterazioni biologiche in diversi organi e tessuti: come ad esempio l’alterazione della cute con desquamazione, turbe della riproduzione.
Gli acidi grassi essenziali sono coinvolti nella sintesi delle prostaglandine, le quali giocano un ruolo in numerose funzioni dell’organismo: la sintesi degli ormoni, la resistenza ad agenti infettanti, la regolazione del dolore e dell’infiammazione.
Le prostaglandine sono suddivise in tre gruppi principali:
quelle della serie 1 e 3 sono considerate benefiche, mentre quelli della serie 2 hanno effetti dannosi.
Gli acidi 3 omega sono i precursori della serie 3, l’acido linoleico (omega-6) sintetizza la prima o la seconda serie di prostaglandine, il tipo di grassi degli oli può influenzare la sintesi delle benefiche prostaglandine di prima serie o delle dannose prostaglandine di serie 2.
Le prostaglandine di prima e terza serie sono vasodilatatrici, modulano la coagulazione, abbassano il colesterolo LDL, aumentano il colesterolo HDL, svolgono azione antinfiammatoria.
La seconda serie di prostaglandine ha l’effetto opposto.
Il rapporto tra le varie serie di prostaglandine è determinato dalla dieta con la giusta assunzione di omega-3 e può determinare un aumento del rischio di malattia.

In particolare gli Omega-3:
  • Evitano l’accumulo dei grassi più pericolosi, trigliceridi e colesterolo, sulle pareti arteriose.
  • Proteggono il sistema cardiovascolare: il sangue, reso più fluido dall’assenza dei grassi cattivi, circola meglio, facendo funzionare bene il cuore e allontanando il rischio di malattie coronariche, ipertensione, arterosclerosi e trombosi.
  • Attenuano le reazioni infiammatorie quali, asma ed artrite reumatoide.
  • Favoriscono la vitalità delle cellule del sistema nervoso centrale, con funzioni antidepressive.
  • Aumentano fisiologicamente le difese immunitarie e rafforzano le difese della pelle.
  • Utili coadiuvanti nella terapia dell’artrite e di altri disturbi infiammatori.
  • Coadiuvanti nella cura della psoriasi e di altre patologie cutanee.
  • Hanno azione coadiuvante per il microcircolo (utile per cellulite ed edemi).
  • Facilitazione nella fisiologica risposta immunitaria e antinfiammatoria dell’organismo in caso di ferite e infezioni.
L’integrazione con olio di pesce è adeguata per la giusta tutela dell’attività articolare e la cura dei problemi attinenti agli apparati ossei.
Indagini numerose hanno evidenziato l’attività dell’olio di pesce come aiuto per i problemi articolari.
Sono stati eseguiti studi su popolazioni aventi una nutrizione ricca di pesce e sono state individuate mutazioni meno ripetute e non caratterizzate da evidenze da irritazioni consolidate.
L’EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoico) sono in grado di regolare con efficacia le infiammazioni, consiste nella loro specifica funzione di anticipatori di mediatori sostanziali dell’irritazione come le prostaglandine, i leucotrieni ed altre sostanze che regolano i sistemi ormonali.
L’intervento di citochine in sovrabbondanza, può causare risposte sproporzionate da parte del nostro corpo, che si esprimono nella conclamazione dell’infiammazione mentre, se si instaura una dieta bilanciata, sussiste un adeguato impiego di acido eicosapentaenoico e omega-3 nelle membrane cellulari e si rileva una produzione di citochine irrilevante e quindi anche una risposta adeguata da parte degli altri nuclei del sistema immunitario.
Ne deriva una risposta antinfiammatoria appropriata ed una diminuzione dei segnali dolorosi ad essa correlati.
Sono state esaminate numerose ricerche cliniche per appurare l’autenticità scientifica degli studi primari.
Uno studio ha dimostrato che bassi livelli di questi grassi aumentano il rischio di soffrire di nevrosi.
Inoltre un apporto abbondante di omega-3 aumenta i livelli di serotonina e dopamina, i cosiddetti ormoni del buonumore.

In sintesi: gli Omega-3
Proteggono il cuore e il sistema circolatorio, combattono l’invecchiamento mentale, mantengono la pelle più giovane.
Non facciamoci ingannare dal nome: si chiamano acidi grassi ma non ci fanno mettere su ciccia e cellulite! Anzi… gli Omega-3 hanno effetti positivi sul cervello, perché entrano a far parte delle membrane cellulari che si mantengono elastiche e combattono l’invecchiamento mentale.
È dimostrato da decine di studi internazionali: gli Omega-3 influenzano soprattutto la memoria, l’orientamento spazio-temporale, l’attenzione, la fluidità di parola e la velocità di elaborazione dei dati.
Altri grandi benefici si hanno a livello cardiovascolare: gli Omega-3 regolano infatti l’equilibrio tra colesterolo buono e cattivo a vantaggio del primo e di conseguenza della circolazione.
Hanno azione antitrombotica preventiva, riducono i livelli ematici dei trigliceridi e migliorano il ritmo cardiaco, prevenendo l’insorgenza di aritmie.
Questi “amici grassi”, proprio per la loro azione sulle membrane, rendono la pelle più elastica, compatta e meno segnata dalle rughe. In pratica, ne ritardano la comparsa e, riparando le membrane cellulari, “aggiustano” una parte dei danni già fatti.
Sono utili degli integratori specifici, sicuri e naturali, ricchi di questi nutrienti preziosi che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare, e che quindi è fondamentale introdurre dall’esterno nelle giuste quantità.
Il consiglio è valido per tutti, grandi e piccini, ma soprattutto per chi ha un’alimentazione particolarmente deficitaria.

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Articolo a cura del Dott. Maurizio Mariscoli, Consulente Industriale per il Farmaco, Procuratore presso il Ministero della Salute per Farmaci, Cosmetici, Dispositivi medici, Integratori alimentari e Veterinaria.

Fonte: Notiziario FOREVER

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